La preparazione alla posa in opera – Parte 1

Una volta realizzata, la struttura grezza della piscina necessita di una serie di operazioni di preparazione devono essere previste con buona precisione già in fase progettuale, cosa che non sempre avviene.
Si deve in pratica cercare di imporre la precisione del getto, cercando di evitare, soprattutto in parete, spessori di rettifica troppo elevati, i quali sono controindicati e per realizzarli si dovrebbero adottare armature ed ancoraggi meccanici che aumenterebbero ulteriormente, oltre alle difficoltà realizzative, i costi. Meglio allora cercare di realizzare una struttura il più possibile precisa alla quale basti una rettifica che rientri nell’ordine di qualche millimetro.
Prima di procedere all’operazione però, si devono asportare eventuali strati di prodotti usati per favorire il distacco dei casseri (disarmenti), nel dubbio sulla loro esistenza o meno si procede ad una semplice prova pratica: applicando poche gocce di acido muriatico il cemento dovrebbe “friggere!; in caso contrario è presente il disarmante che deve essere ripulito con una idropulitrice o sistema  di uguale efficacia.

Dopo questa verifica, buona regola è quella di procedere al riempimento del bacino, per una prova statica, oltre che di impermeabilità della vasca. Questa operazione consente di accelerare i processi di assestamento della struttura, inoltre la tenuta all’acqua, come già premesso, dovendo essere fatta sostanzialmente dalla struttura (rasatura, colla e rivestimento possono solo migliorare ma non fare da soli la tenuta della vasca), viene preventivamente verificata, in modo che eventuali perdite possano essere tempestivamente ed efficacemente individuate. Ci permettiamo di insistere sull’importanza della prova di riempimento della vasca, visto che a volte viene considerata come un “plu” e ci si trincera sul fatto che i materiali e le lavorazioni previste sono state previste con sufficienti margini o, peggio ancora, sul fatto che non ci sia il tempo materiale, per fare questa verifica. Già il fatto di individuare una perdita con tanto anticipo è una cosa molto importante che previene guai successivi, inoltre ricordiamo che tutti i bordi a sfioro prevedono una tracimazione dell’acqua nella canaletta e che anche pochi millimetri di assestamento da un lato comprometterebbero l’omogenea fuoriuscita di acqua su tutto il bordo vasca. E non sottovalutiamo l’aspetto statico della prova: senza prevedere catastrofi e cedimenti della struttura, ricordiamo che il peso dell’acqua destinato a stazionare permanentemente nell’invaso è di svariate tonnellate e gli eventuali assestamenti dovuti al carico non vengono assorbiti dallo strato di rivestimento che seguirebbe inevitabilmente fessurazioni e piccole crepe.
La prova di riempimento della vasca deve essere fatta non prima di 40/50 giorni dalla gettata, chiudendo preventivamente tubazioni, scarici etc ed è sufficientemente efficace anche senza che la vasca venga riempita completamente: basta arrivare vicini al punto di tracimazione e segnare il livello raggiunto in modo da controllare la diminuzione del livello. Per una verifica attendibile si consiglia una durata di almeno 10 giorni.

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