Progettare a costruire una piscina: a cosa prestare attenzione

Gli elementi ai quali prestare attenzione quando si progetta e costruisce una piscina sono:
1. la larghezza minima del bordo vasca
2. l’obbligatorietà o meno della vaschetta lava piedi
3. l’obbligatorietà o meno della delimitazione di tipo igienico sanitario
4. la profondità massima della vasca in funzione dell’obbligo della figura del bagnino
5. la obbligatorietà e le modalità di realizzazione e di posizionamento dell’infermeria.

1. La larghezza minima del bordo vasca della piscina
Si è già detto che vanno consultate le relative norme regionali, nel caso in cui esistano.
La larghezza minima non è comunque mai inferiore a 1,5 metri, ma in alcune norme sono
previste deroghe in alcuni casi particolari, come ad esempio per le piscine coperte che hanno un lato addossato ad una parete.

2. La vaschetta lavapiedi della piscina
La confusione regna sovrana: le norme sono poco esaustive. Non chiariscono quasi mai le dimensioni delle vaschette, né il tipo di alimentazione dell’acqua o l’obbligatorietà o meno della doccia, lasciando questi particolari alla discrezionalità di decisione delle singole Asl.

3. La delimitazione di tipo igienico sanitario
Va fatta una distinzione fondamentale tra la delimitazione igienico sanitaria e la recinzione di sicurezza.
Il primo caso riguarda infatti il “percorso obbligato” che gli utenti devono compiere per passare dalla vaschetta lava piedi, altrimenti detta presidio igienico sanitario, prima di accedere al bordo vasca in modo da avere i piedi puliti quando entrano sulla pavimentazione che circonda la vasca; in questo caso la delimitazione non deve necessariamente essere invalicabile in senso assoluto, ma deve convogliare gli utenti verso il percorso stabilito. Diverso è invece il caso della recinzione di sicurezza, nel qual caso la finalità è quella di impedire l’accesso alla vasca quando questa non è sorvegliata. Nel caso di piscine scoperte questa recinzione dovrebbe essere sufficientemente robusta da impedirne un agevole superamento e dovrebbe essere dotata di cancello richiudibile.
Su questo aspetto, di fondamentale importanza ai fini della sicurezza, la normativa è particolarmente carente e confusa.
Quando nelle norme regionali si accenna alla delimitazione è sempre in relazione al presidio igienico sanitario, mai alla messa in sicurezza dell’impianto. In molti casi le due cose vengono fatte coincidere dagli organi di controllo, costringendo i gestori a recintare il bordo vasca, a due metri dall’acqua, con rete e cancellino, vero e proprio oltraggio al senso estetico.
In realtà le due cose possono essere diverse, poiché la recinzione di sicurezza potrebbe essere posizionata più lontana dalla vasca in modo da non incidere sull’estetica dell’impianto, mentre la delimitazione igienico-sanitaria potrebbe essere realizzata con sistemi meno invasivi, quali corde infilate in paletti di legno, pannelli in plexiglass, una siepe di rose, o altro. In Europa solamente la Francia si è dotata di una normativa di sicurezza per le piscine, sia pubbliche che private.

4. La profondità massima della vasca in funzione dell’obbligo della figura del bagnino.
Le norme sono concordi nel fissare in 1,40 metri la profondità discriminante, ma ogni regione si comporta in modo diverso su come e in quali casi applicare tale obbligo.

5. L’infermeria
Tutte le regioni sono concordi nell’obbligatorietà di un locale apposito solamente per quanto riguarda le piscine pubbliche propriamente dette (quelle di categoria A1) ma le disposizioni sulle dimensioni e le dotazioni sono discordi.
A tale proposito entrano in gioco anche le Norme CONI, che prevedono misure e dotazioni
minime per il locale infermeria a servizio degli impianti assoggettabili a tale normativa.

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