Quando pensiamo alla piscina, l’immagine che ci viene in mente è sempre la stessa: una giornata di sole, temperature elevate, il desiderio di un tuffo rinfrescante. È naturale che l’idea di realizzare una piscina interrata emerga proprio nei mesi caldi, quando il bisogno diventa più pressante. Eppure, chi agisce d’impulso in primavera si trova invariabilmente ad affrontare tempi lunghi, scarsa disponibilità dei professionisti e, nella maggior parte dei casi, la certezza di non poter utilizzare la piscina prima dell’estate successiva.
La realtà del settore è chiara: progettare una piscina interrata richiede tempo, competenze specifiche e una sequenza ben definita di passaggi tecnici e burocratici. Avviare il progetto in autunno significa sfruttare la bassa stagione, quando progettisti, imprese di scavo e fornitori hanno maggiore disponibilità. Significa anche poter valutare con calma ogni aspetto della realizzazione, dai materiali agli impianti, senza la pressione delle tempistiche estive. In questa guida analizziamo nel dettaglio perché iniziare ora e quali sono gli elementi fondamentali da considerare per avere la piscina pronta per l’estate 2026.
Perché l’autunno/inverno è il momento ideale per progettare la piscina interrata
Il mercato della progettazione piscina interrata segue una stagionalità prevedibile. Tra marzo e giugno, quando le temperature iniziano a salire, le richieste di preventivi e sopralluoghi si moltiplicano. Questo comporta tempi di attesa più lunghi per ogni fase del processo: dalla prima consulenza alla definizione del progetto, dall’ottenimento dei permessi all’inizio effettivo dei lavori.
Avviare il progetto in autunno o all’inizio dell’inverno inverte completamente questa dinamica. I tecnici specializzati hanno agende più flessibili e possono dedicare maggiore attenzione a ogni cliente. I sopralluoghi possono essere programmati con rapidità, le valutazioni del terreno risultano più accurate e i preventivi vengono elaborati senza ritardi. Anche le ditte di scavo e i fornitori di materiali operano con tempistiche più distese, garantendo maggiore precisione nelle valutazioni di fattibilità.
Dal punto di vista burocratico, l’autunno offre un vantaggio significativo. Le pratiche edilizie e i permessi comunali richiedono tempi variabili, che possono oscillare da poche settimane a diversi mesi a seconda del territorio e della complessità dell’intervento. Avviare l’iter autorizzativo nei mesi autunnali consente di completare tutte le verifiche necessarie prima della primavera, quando le condizioni meteorologiche diventano favorevoli per l’inizio degli scavi.
Questo approccio pianificato permette di organizzare i lavori con una programmazione ottimale: progettazione tra ottobre e gennaio, ottenimento dei permessi tra gennaio e marzo, inizio scavi ad aprile, completamento impianti e finiture entro maggio. Risultato: piscina pronta e collaudata per giugno, con il tempo necessario per eventuali aggiustamenti prima del pieno utilizzo estivo.
Tempi di realizzazione, burocrazia e scelta del terreno

Quanto tempo ci vuole per costruire una piscina interrata?
La realizzazione piscina interrata è un processo articolato che coinvolge competenze diverse e fasi sequenziali. Considerando un progetto standard, i tempi indicativi si distribuiscono come segue:
Fase di progettazione: 2-4 settimane per rilievi, elaborazione del progetto tecnico, definizione degli impianti e scelta dei materiali.
Fase autorizzativa: 4-12 settimane, variabili in base alla complessità del progetto e alle tempistiche dell’ente comunale. In presenza di vincoli paesaggistici o ambientali, i tempi possono estendersi ulteriormente.
Fase di scavo e preparazione: 1-2 settimane per scavi, sbancamenti, verifiche del terreno e preparazione del piano di posa. Terreni rocciosi o con falda superficiale possono richiedere interventi aggiuntivi.
Fase di installazione: 2-4 settimane per montaggio della struttura, realizzazione dell’impianto idraulico, collegamento elettrico, posa dei rivestimenti e finiture.
Fase di riempimento e collaudo: 1-2 settimane per il primo riempimento, bilanciamento chimico dell’acqua, verifica degli impianti e collaudo finale.
Complessivamente, dalla firma del contratto al primo tuffo, occorrono mediamente 3-5 mesi. Questi tempi si accorciano quando il progetto viene avviato in autunno, poiché ogni fase può procedere senza sovrapposizioni con altri cantieri e senza le interruzioni tipiche del periodo di alta richiesta.
Quali permessi servono?
La realizzazione di una piscina interrata costituisce un intervento edilizio che richiede autorizzazioni specifiche. La normativa di riferimento è complessa e varia in base alla localizzazione, alle dimensioni della piscina e alle caratteristiche del terreno.
Nella maggior parte dei casi è necessario il permesso di costruire, rilasciato dal Comune di competenza previa presentazione di un progetto firmato da un tecnico abilitato. Il progetto deve includere planimetrie, sezioni, calcoli strutturali e relazione tecnica descrittiva. In alcuni Comuni, per piscine di dimensioni contenute e in assenza di particolari vincoli, può essere sufficiente una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), che consente l’avvio immediato dei lavori.
Particolare attenzione va prestata alla presenza di vincoli paesaggistici, ambientali o storico-culturali. In zone soggette a tutela, è necessario ottenere il nulla osta dalla Soprintendenza competente, con tempi che possono superare i tre mesi. Anche i regolamenti edilizi locali introducono prescrizioni specifiche su distanze dai confini, altezza dei manufatti accessori, materiali e finiture.
Un aspetto spesso sottovalutato riguarda le distanze legali: il Codice Civile (art. 873) prevede una distanza minima di tre metri dal confine di proprietà per le costruzioni, salvo deroga da parte del vicino o diverse disposizioni regolamentari. La piscina interrata, se dotata di locali tecnici o strutture emergenti, può rientrare in questa fattispecie.
Affidarsi a un professionista esperto consente di evitare errori procedurali, ritardi e potenziali contenziosi. La consulenza specializzata garantisce anche la corretta gestione degli aspetti tecnici, come scarichi, allacci idrici ed elettrici, che devono rispettare le normative vigenti.
Scelta del terreno e posizione ideale
Il successo di un progetto di piscina interrata dipende in larga misura dalla corretta valutazione del terreno e dalla scelta della posizione. Questi elementi influenzano non solo i costi di realizzazione, ma anche il comfort d’uso e la manutenzione nel tempo.
Esposizione al sole: orientare la piscina in modo da massimizzare l’irraggiamento solare riduce i costi di riscaldamento e prolunga la stagione balneare. L’esposizione ideale è verso sud o sud-ovest, garantendo luce naturale per gran parte della giornata.
Tipologia del terreno: terreni compatti e privi di falda acquifera superficiale facilitano gli scavi e riducono i rischi di cedimenti. Terreni argillosi, rocciosi o con presenza di falde richiedono accorgimenti tecnici specifici, come drenaggi perimetrali o micropali di fondazione.
Distanza da alberi e vegetazione: radici e fogliame rappresentano una criticità per la manutenzione. Le radici possono danneggiare le strutture nel tempo, mentre le foglie aumentano la quantità di sporco da filtrare. È consigliabile mantenere una distanza minima di 3-5 metri da piante ad alto fusto.
Accessibilità per mezzi di scavo: verificare che escavatori e autocarri possano raggiungere agevolmente l’area di cantiere è fondamentale. L’impossibilità di accesso diretto comporta costi aggiuntivi per mezzi di dimensioni ridotte o trasporti manuali.
Vicinanza ai locali tecnici e allacci: posizionare la piscina in prossimità del punto di allaccio idrico ed elettrico riduce i costi di realizzazione degli impianti. Anche la distanza dal locale tecnico influisce sulla resa della filtrazione e sul consumo energetico delle pompe.
Forme, materiali e profondità: guida alle opzioni disponibili

La progettazione di una piscina interrata richiede scelte precise su forma, materiali costruttivi e profondità. Ogni opzione comporta vantaggi specifici in termini di estetica, funzionalità e manutenzione.
Forme disponibili: le piscine rettangolari sono le più diffuse per la semplicità costruttiva e la resa estetica lineare. Si adattano bene a giardini formali e consentono di ottimizzare gli spazi. Le piscine a forma libera, con curve morbide e design personalizzato, si integrano in contesti naturalistici e permettono maggiore creatività progettuale. Le forme angolari o geometriche complesse rappresentano soluzioni intermedie, ideali per giardini di dimensioni ridotte o con vincoli planimetrici.
Materiali costruttivi: la scelta del materiale strutturale determina la durabilità, i costi e i tempi di realizzazione della piscina.
- Pannelli d’acciaio: sistema modulare composto da pannelli prefabbricati in acciaio zincato o inox che vengono assemblati in cantiere e ancorati tra loro. La struttura viene poi rivestita internamente con liner in PVC. Vantaggi: leggerezza, rapidità di montaggio (3-5 giorni), adattabilità a diverse forme e dimensioni, resistenza meccanica elevata. Costi contenuti e flessibilità progettuale.
- Lamiera d’acciaio: vasche realizzate con lamiere di acciaio con rivestimento interno in PVC, ideali anche per installazioni seminterrate. Rappresentano una soluzione economica e di rapida installazione, adatta a chi cerca un buon compromesso tra costi e prestazioni. Vantaggi: il montaggio avviene in pochi giorni e non richiede opere murarie complesse.
- Casseri in EPS (polistirene espanso): sistema modulare che consente di realizzare forme personalizzate. I casseri vengono assemblati in cantiere, riempiti con calcestruzzo armato e rivestiti internamente con liner o piastrelle. Vantaggi: versatilità, isolamento termico integrato, costi contenuti.
- Cemento armato: soluzione tradizionale per piscine di grandi dimensioni o con forme complesse. Richiede casseforme, armature metalliche e tempi di asciugatura. Offre massima robustezza e libertà progettuale, ma comporta costi e tempi superiori.
- Vetroresina: strutture monoblocco prefabbricate e veloci da installare. Ideali per interventi rapidi, offrono buona resistenza e richiedono manutenzione ridotta. Limiti: forme standard, dimensioni predefinite.
Profondità e configurazione del fondo: la profondità standard per piscine residenziali varia tra 1,20 e 1,50 metri, garantendo sicurezza e comfort per adulti e bambini. Piscine destinate a tuffi o uso sportivo richiedono profondità minime di 2,20-2,50 metri in corrispondenza del trampolino.
Il fondo può essere piatto, soluzione pratica per l’uso familiare e la pulizia automatizzata, o inclinato, con profondità crescente da 1,00 a 1,80 metri. Il fondo inclinato facilita l’ingresso graduale in acqua ma rende meno agevole l’utilizzo di robot pulitori. Alcune soluzioni prevedono fondi misti, con zona bassa per bambini e zona profonda per adulti, separate da un dislivello interno.
Impianti da prevedere in fase di progettazione
Gli impianti tecnici sono il cuore funzionale di ogni piscina. Progettarli correttamente significa garantire qualità dell’acqua, efficienza energetica e facilità di gestione.
Sistema di filtrazione: esistono due configurazioni principali, ciascuna con caratteristiche specifiche.
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Filtrazione a skimmer: sistema tradizionale in cui l’acqua viene aspirata dalla superficie attraverso bocchette laterali (skimmer) e reimmessa dopo filtrazione tramite ugelli di mandata. Richiede bordo emergente e offre costi contenuti. Adatto a piscine residenziali di ogni dimensione.
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Filtrazione a sfioro: l’acqua trabocca lungo tutto il perimetro della piscina, raccogliendosi in una canaletta perimetrale collegata a una vasca di compenso. Da qui viene filtrata e reimmessa. Garantisce pulizia superiore della superficie, estetica più raffinata (effetto specchio) e assenza di linee di galleggiamento. Costi superiori del 20-30% rispetto al sistema a skimmer.
La scelta del filtro dipende dal volume d’acqua: filtri a sabbia per piscine fino a 60 m³, filtri a cartuccia per volumi ridotti, filtri a diatomee per chi cerca la massima finezza di filtrazione.
Illuminazione: l’illuminazione subacquea è essenziale per l’uso serale e contribuisce all’atmosfera dell’ambiente.
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LED bianchi: consumo ridotto (10-20W per faretto), durata superiore a 30.000 ore, luce uniforme e resa cromatica naturale.
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LED RGB: possibilità di scegliere tra milioni di colori, programmazione di scenografie luminose, controllo via app. Consumo identico ai LED bianchi, costi superiori del 40-50%.
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Controllo intelligente: sistemi domotici consentono di gestire accensione, colore e intensità da smartphone, con programmazione oraria e scenari predefiniti.
Riscaldamento: prolungare la stagione balneare richiede un sistema di riscaldamento efficiente.
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Pompa di calore: soluzione più diffusa, sfrutta l’energia termica dell’aria esterna per riscaldare l’acqua. COP (coefficiente di prestazione) tra 5 e 6, consumi elettrici contenuti. Investimento iniziale: 2.000-4.000€ a seconda della potenza.
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Telo termico: copertura isotermica che limita la dispersione del calore notturno e riduce l’evaporazione. Abbinata alla pompa di calore, consente di ridurre i consumi fino al 50%.
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Scambiatore di calore: collegato alla caldaia di casa, trasferisce calore dall’impianto di riscaldamento alla piscina. Soluzione economica in fase di installazione, ma con costi di esercizio elevati se si utilizza gas.
Automazione e domotica: i sistemi di controllo centralizzato permettono di gestire filtrazione, illuminazione, riscaldamento e dosaggio dei prodotti chimici da un’unica interfaccia. App dedicate consentono il controllo remoto e la programmazione temporizzata di ogni funzione. Sensori di qualità dell’acqua monitorano pH, cloro e temperatura, attivando automaticamente le correzioni necessarie. Costo medio di un sistema completo: 1.500-3.000€, ammortizzabile nel tempo grazie all’ottimizzazione dei consumi.
Accessori utili da inserire in fase progettuale
Gli accessori completano la funzionalità della piscina e ne migliorano comfort, sicurezza ed estetica. Prevederli in fase di progettazione evita interventi successivi, spesso complessi e costosi.
Coperture: proteggono l’acqua da sporco e fogliame, riducono l’evaporazione e mantengono la temperatura. Le coperture automatiche, azionate da motore elettrico, offrono massima praticità e fungono anche da barriera di sicurezza secondo la normativa. Le coperture invernali, quelle a barre e a bolle, rappresentano un’alternativa più economica ma richiedono intervento manuale.
Scale e sistemi di accesso: scale in acciaio inox 316L garantiscono resistenza alla corrosione e durata nel tempo. I gradini romani, integrati nella struttura, offrono accesso più confortevole e aspetto elegante. Per piscine a sfioro, le scale a scomparsa integrate nella canaletta perimetrale mantengono l’estetica pulita.
Bordi e pavimentazioni: i bordi antiscivolo in gres porcellanato o pietra naturale garantiscono sicurezza e si integrano con l’architettura del giardino. Le finiture effetto pietra o marmo conferiscono eleganza senza i costi dei materiali naturali. Importante verificare la resistenza al gelo e agli sbalzi termici, oltre alla classe di scivolosità (R11 minimo per bordi piscina).
Docce solari: alimentate da energia solare, consentono di risciacquarsi prima e dopo il bagno senza costi energetici. Modelli in acciaio inox o alluminio anodizzato, con serbatoio da 20-35 litri che raggiunge temperature di 50-60°C nelle giornate soleggiate.
Nuoto controcorrente: getti regolabili che creano una corrente opposta al nuoto, permettendo di allenarsi anche in piscine di dimensioni ridotte. Potenza regolabile, installazione a parete o integrata nel sistema di mandata. Costo: 2.000-4.000€ per sistemi di qualità.
Idromassaggio: ugelli che insufflano aria e acqua ad alta pressione, creando effetto massaggio. Possono essere integrati in zone dedicate della piscina o in sedute specifiche. Richiedono pompa dedicata e circuito separato.
Locali tecnici: la centralizzazione di pompe, filtri, quadri elettrici e sistemi di dosaggio in un locale dedicato facilita manutenzione e controllo. I locali interrati, adiacenti alla piscina, riducono l’ingombro visivo e migliorano l’estetica. In alternativa, locali fuori terra prefabbricati o integrati in strutture esistenti rappresentano soluzioni più economiche.
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Come richiedere un preventivo e valutare i costi

Il costo di una piscina interrata varia significativamente in base a dimensioni, materiali, impianti e accessori. Comprendere le voci di spesa e richiedere preventivi dettagliati è fondamentale per evitare sorprese.
Principali voci di costo:
- Scavi e movimenti terra:
- Struttura
- Impianti di filtrazione
- Rivestimenti
- Illuminazione
- Riscaldamento
- Accessori
Vantaggi di richiedere preventivi in autunno: la bassa stagione consente di confrontare più offerte con calma, valutando non solo il prezzo ma anche servizi inclusi, garanzie e referenze. Molti rivenditori offrono condizioni commerciali più vantaggiose nei mesi autunnali, con sconti fino al 10-15% rispetto ai listini primaverili.
A chi rivolgersi per iniziare il progetto
La complessità tecnica e normativa della realizzazione piscina interrata richiede competenze multidisciplinari. Affidarsi a professionisti qualificati è l’unico modo per garantire risultato, tempistiche e conformità alle norme.
Figure professionali coinvolte:
- Progettista specializzato: architetto o ingegnere con esperienza specifica in piscine. Redige il progetto tecnico, gestisce le pratiche edilizie, coordina le varie fasi.
- Impresa di scavo: esegue sbancamenti e movimenti terra, gestisce lo smaltimento e prepara il piano di posa.
- Installatore certificato: posiziona la struttura, realizza gli impianti idraulici ed elettrici, esegue le finiture.
- Elettricista abilitato: realizza l’impianto elettrico secondo norma CEI 64-8, rilascia dichiarazione di conformità.
Vantaggi di affidarsi a professionisti con esperienza:
- Conoscenza approfondita delle normative locali
- Rete consolidata di fornitori e installatori qualificati
- Gestione integrata di tutte le fasi del progetto
- Garanzie estese su materiali e lavorazioni
- Assistenza tecnica continuativa
BSVillage offre consulenza gratuita con tecnici specializzati per valutare fattibilità, definire soluzioni tecniche e elaborare preventivi personalizzati per la fornitura di strutture, accessori e componenti. Per la fase di installazione, BSVillage può indicarvi i nominativi di installatori professionisti di fiducia con cui collabora da anni, garantendo continuità tra la fornitura del materiale e la realizzazione del progetto con maestranze qualificate ed esperte.
Conclusione
Avviare il progetto della tua piscina interrata in autunno o inverno non è solo una scelta pragmatica, ma la strategia più efficace per ottimizzare tempi, costi e qualità del risultato finale. Mentre la primavera porta con sé l’attesa e le liste d’attesa, l’autunno offre disponibilità, attenzione e la possibilità di costruire con metodo e senza fretta.
Ogni fase della realizzazione beneficia di una programmazione anticipata: dai permessi comunali alla scelta dei materiali, dalla selezione degli impianti alla definizione degli accessori. La piscina non è un acquisto impulsivo, ma un investimento che valorizza la proprietà e migliora la qualità della vita. Merita quindi un approccio strutturato, basato su competenze tecniche e visione d’insieme.
L’estate 2026 può essere la tua prima stagione in piscina, ma solo se inizi ora. Richiedere un preventivo per la progettazione piscina interrata in questi mesi significa assicurarsi la disponibilità dei migliori professionisti, tempi certi per i permessi e l’avvio dei lavori non appena le condizioni meteo lo consentiranno. Significa anche poter valutare ogni dettaglio con attenzione, senza la pressione del caldo imminente.
Contattaci per una consulenza gratuita e senza impegno: i nostri tecnici sono a disposizione per analizzare il tuo progetto, rispondere a ogni domanda e fornirti tutte le informazioni necessarie per partire con il piede giusto. La tua piscina ideale inizia con una pianificazione accurata. Iniziamo insieme, adesso.
FAQ
Quando iniziare a progettare una piscina interrata? Il periodo ideale per avviare la progettazione è l’autunno, tra settembre e novembre. Questo consente di sfruttare la bassa stagione per sopralluoghi, preventivi e pratiche edilizie, garantendo l’inizio dei lavori in primavera e il completamento entro l’estate successiva.
Quanto tempo ci vuole per costruire una piscina interrata? Dalla firma del contratto al collaudo finale occorrono mediamente 3-5 mesi, suddivisi tra progettazione (2-4 settimane), permessi (4-12 settimane), scavi e installazione (3-6 settimane), finiture e collaudo (2-3 settimane). Avviare il progetto in autunno permette di completare tutto entro giugno.
Quali permessi servono per una piscina interrata? Nella maggior parte dei casi è necessario il permesso di costruire, rilasciato dal Comune previa presentazione di progetto firmato da tecnico abilitato. In alcuni contesti può essere sufficiente una SCIA. In presenza di vincoli paesaggistici o ambientali serve il nulla osta della Soprintendenza. È fondamentale affidarsi a un professionista per la gestione dell’iter autorizzativo.
Posso progettare ora la piscina e installarla in primavera? Assolutamente sì. Anzi, è l’approccio consigliato. Progettare in autunno-inverno permette di completare tutte le pratiche burocratiche e avviare i lavori non appena le condizioni meteo lo consentono, tipicamente tra marzo e aprile. In questo modo la piscina può essere pronta e collaudata entro giugno, all’inizio della stagione balneare.